La prevenzione delle esplosioni nei luoghi di lavoro al chiuso
Roberto Lauri - Inail
La prevenzione delle esplosioni si basa principalmente sull'evitare la presenza di sorgenti di innesco efficaci e sul ridurre la probabilità di formazione di atmosfere potenzialmente esplosive. L'articolo è focalizzato su questo ultimo aspetto ed illustra soluzioni tecniche, come il sistema di ventilazione forzata e la sensoristica (rilevatori di gas/vapori infiammabili), che recitano un ruolo fondamentale nella prevenzione delle esplosioni.
INTRODUZIONE
Nel settore industriale sono spesso presenti gas/vapori infiammabili e polveri combustibili, che, in presenza di sorgenti di innesco efficaci, possono generare esplosioni, le quali, sono, purtroppo, tristemente salite alla ribalta, anche nel nostro Paese, a causa dell'evento incidentale, avvenuto recentemente nella centrale idroelettrica, situata a Suviana.
Come è ampiamente noto, i luoghi di lavoro al chiuso sono quelli potenzialmente più esposti al pericolo di formazione di atmosfere potenzialmente esplosive, poiché, spesso, è estremamente marginale il contributo diluente della concentrazione del composto infiammabile, apportato dalla ventilazione naturale.
Partendo da questo preambolo, il presente articolo focalizza l'attenzione sui luoghi di lavoro indoor, in cui possono essere presenti gas/vapori infiammabili, evidenziando alcune misure (impianto di ventilazione artificiale e sensoristica) chiave per prevenire le esplosioni e il loro stretto legame con la classificazione delle zone Atex.
Infatti, l'azione preventiva delle esplosioni si attua, cercando di evitare che siano presenti sorgenti efficaci di innesco e di ridurre la probabilità di formazione di una miscela potenzialmente esplosiva.
Su questo ultimo aspetto è focalizzato il lavoro e, a tal proposito, risulta fondamentale la scelta della sensoristica, che è determinante per rilevare in tempi rapidi la concentrazione del composto infiammabile ed attivare prontamente il sistema di ventilazione forzata al fine di diluire velocemente l'atmosfera potenzialmente esplosiva al di sotto del suo limite inferiore di infiammabilità (quando tale condizione viene raggiunta l'esplosione non può verificarsi).
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Nel settore industriale sono spesso presenti gas/vapori infiammabili e polveri combustibili, che, in presenza di sorgenti di innesco efficaci, possono generare esplosioni, le quali, sono, purtroppo, tristemente salite alla ribalta, anche nel nostro Paese, a causa dell'evento incidentale, avvenuto recentemente nella centrale idroelettrica, situata a Suviana.
Come è ampiamente noto, i luoghi di lavoro al chiuso sono quelli potenzialmente più esposti al pericolo di formazione di atmosfere potenzialmente esplosive, poiché, spesso, è estremamente marginale il contributo diluente della concentrazione del composto infiammabile, apportato dalla ventilazione naturale.
Partendo da questo preambolo, il presente articolo focalizza l'attenzione sui luoghi di lavoro indoor, in cui possono essere presenti gas/vapori infiammabili, evidenziando alcune misure (impianto di ventilazione artificiale e sensoristica) chiave per prevenire le esplosioni e il loro stretto legame con la classificazione delle zone Atex.
Infatti, l'azione preventiva delle esplosioni si attua, cercando di evitare che siano presenti sorgenti efficaci di innesco e di ridurre la probabilità di formazione di una miscela potenzialmente esplosiva.
Su questo ultimo aspetto è focalizzato il lavoro e, a tal proposito, risulta fondamentale la scelta della sensoristica, che è determinante per rilevare in tempi rapidi la concentrazione del composto infiammabile ed attivare prontamente il sistema di ventilazione forzata al fine di diluire velocemente l'atmosfera potenzialmente esplosiva al di sotto del suo limite inferiore di infiammabilità (quando tale condizione viene raggiunta l'esplosione non può verificarsi).
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Fonte: La Termotecnica settembre 2024
Settori: ATEX, Sicurezza industriale
Mercati: Edilizia
Parole chiave: Atex
- Massimiliano Vessi
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