Presentazione Leolandia - Parco tema Manutenzione in un parco a tema Un progetto di manutenzione Le fasi del progetto di manutenzione Documento RiservatoLe politiche di manutenzione Interventi: un po’ di cifre Stato di avanzamento/implementazione CMMS Codifica interventi a guasto Gli effetti sul «processo»
Francesco Cominoli
- Francesco Micheletti
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- Francesco Cominoli
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L'Ingegneria di Manutenzione (IdM) agisce e decide su basi oggettive (analitiche).
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Proposto in forma strutturata dal mondo accademico (Politecnico di Milano-TeSeM), il concetto di “Maturità Aziendale” costituisce la naturale evoluzione del principio della “Cultura di Manutenzione” come condizione necessaria di successo. Cenni sull’evoluzione della manutenzione. Cenni sull’evoluzione della tecnologia dei materiali. Cenni sull’evoluzione degli strumenti e dei SW.
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L’Ingegneria di manutenzione definisce analiticamente gli obiettivi di disponibilità ed efficienza, da cui scaturiscono tutti gli altri obiettivi di dettaglio. Per raggiungere lo scopo, strumenti e tecnologie devono essere selezionati ed integrati al Processo. L’integrazione tra le varie Funzioni che contribuiscono al Processo è talvolta difficile ma imprescindibile: nessuno può operare unilateralmente e sperare di valorizzare strumenti nati per supportare la sinergia. Un ottimo modo per potenziare detta sinergia è definire congiuntamente le modalità di verifica dei risultati attesi tramite il monitoraggio dei KPI. Ciò richiede persone formate e qualificate. Gli strumenti da soli non possono bastare.
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L'ingegneria di manutenzione definisce analiticamente i suoi obiettivi. Gli effetti in termini di recupero di disponibilità delle contromisure al guasto progettate da IdM possono e devono essere valutati per stabilire le priorità e per verificare i risultati. Il contesto in cui il progetto di manutenzione opera è significativamente diversificato e spazia da realtà caratterizzate dalla prevalenza di intervento a guasto a realtà allineate alle logiche della TPM - Manutenzione Produttiva. Il progetto manutenzione si basa su misure precise del livello di servizio in essere e formula le previsioni degli incrementi possibili su basi comunque analitiche. A regime il tutto è necessariamente supportato da un CMMS adeguato.
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Calcolo della Disponibilità Operativa e confronto con la Disponibilità Tecnica. La Do è minore della Dt e il confronto permette di individuare i margini di efficienza nel ri-progettare la prevenzione, minimizzando soprattutto i tempi di fermata programmata. Questo vale anche per la manutenzione Predittiva, ogni qual volta la rilevazione richiede un’interferenza col servizio, ad esempio l’apertura di un quadro elettrico per eseguire rilevazioni via termovisione. Altro campo molto proficuo sta nel rendere monitorabili macchine e componenti che non possono essere sottoposti a Predittiva, ad esempio inserendo ove possibile trasduttori di segnale, liberandosi dalla necessità della revisione a tempi prefissati.
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Premesso che, alle origini, Risparmio Energetico significava soprattutto perseguire l’efficienza a parità di efficacia l’evoluzione della disciplina e degli strumenti ci hanno portato a proporre il principio dell’ Efficienza Estesa, così come la logica e gli strumenti della TPM (Total Productive Maintenance) avevano portato a formulare (quasi 30 anni fa..) il principio del Miglioramento Continuo. Entrambi i principi sono accomunati dal fatto di sembrare sloganaccattivanti ma di essere in realtà obiettivi perseguiti attraverso rigorose discipline, mentali ancor prima che tecniche. Nella fattispecie "Efficienza Estesa" prende le mosse dal fatto che l’eliminazione degli sprechi (di qualsiasi genere) ha delle ricadute dimostrabili e dimostrate su affidabilità e disponibilità degli oggetti di Manutenzione
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Le misure su cui si basa la predittiva sono misure dirette dello stato di usura/rischio dell’entità monitorata. In condizioni ottimali di professionalità e parco strumenti, l’attendibilità dell’avvenuto raggiungimento della condizione critica o della previsione del raggiungimento della medesima può agevolmente superare il 90%. E' possibile anche calcolare su base statistica il numero di guasti evitati grazie alla predittiva.
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